Il calcolo OEE (Overall Equipment Effectiveness) è uno dei metodi più diffusi per misurare l’efficienza produttiva. Ci siamo già occupati in precedenza di quest’ultimo tema e del perché sia conveniente utilizzare un ERP a tale scopo. Soffermiamoci adesso sulle caratteristiche del calcolo OEE e sui motivi che ne rendono imprescindibile l’adozione per un’azienda manifatturiera e per qualsiasi altra che opera nell’ambito della produzione. A maggior ragione oggi, in un contesto di mercato fortemente competitivo, avere uno strumento con cui riuscire a monitorare i livelli di efficienza dei macchinari, ma più in generale di tutte le risorse tecniche e umane disponibili, diventa un fattore vincente. Per comprendere come si fa il calcolo OEE è bene partire dalla sua definizione classica. In questa definizione sono previsti tre indicatori - disponibilità, efficienza e qualità - che nel loro insieme consentono di mostrare la percentuale di miglioramento rispetto alle cosiddette “six big losses”, le sei maggiori perdite.
Nell’elenco delle “six big losses” rientrano guasti, tempi di setup, interruzioni dovute a micro fermate, lavorazione a ritmo rallentato, tempi di startup, scarti e rilavorazioni. Un progetto che intenda portare il calcolo OEE in uno stabilimento, quindi, deve basarsi sull’implementazione di un software, come potrebbe essere ad esempio un MES (Manufacturing Execution System), in grado di raccogliere dati da tutti gli impianti per confrontarli con quelli considerati ottimali. Occorre, a tal proposito, procedere per step a fianco di un partner che possegga sia competenze tecnologiche specifiche sia un’esperienza consolidata nell’area del calcolo OEE. Il primo step consiste nell’individuazione e nella validazione di quei parametri KPI (Key Performance Indicator) sui quali confrontare i dati provenienti dai macchinari, il secondo nello sviluppo e nel rilascio di una soluzione ad hoc per il rilevamento delle eventuali inefficienze, il terzo nella formazione del personale chiamato a valutare di volta quanto la produzione si discosti dai KPI riconosciuti come standard.
Il calcolo OEE non serve soltanto a quantificare in termini percentuali le inefficienze e a scoprire le loro cause, ma consente anche di stimare i miglioramenti. La misurabilità di entrambi questi valori, inefficienze e miglioramenti, è possibile in qualsiasi contesto produttivo. Se, infatti, il modello classico di calcolo OEE, con le sue tre unità di misura, si presta a essere adoperato nell’industria di processo in cui esistono singole linee automatizzate, per quelle che prevedono più reparti oggi si ricorre a una versione più moderna dell’OEE. In questa versione, il calcolo OEE è definito dal rapporto tra input e output, dove l’input è formato dalla disponibilità oraria delle risorse produttive, mentre l’output rappresenta la capacità dell’organizzazione di creare valore per il cliente. Questa tipologia di calcolo OEE si fonda in sostanza sul concetto di “tempo standard di lavoro” che corrisponde a quello considerato necessario per eseguire una certa operazione avendo a disposizione strumenti, procedure operative e metodi ben definiti.
A prescindere da quale tra i due modelli del calcolo OEE venga introdotto in azienda, è opportuno ribadire che il suo impiego contribuisce a innalzare l’efficienza produttiva in maniera netta. Simon Jacobson, Vice President di Gartner, in un’intervista ha affermato che il calcolo OEE “è un’utile misura dell’efficienza relativa e del fatto che un asset stia funzionando al tasso desiderato”, aggiungendo nel contempo che, sebbene la metrica abbia certamente valore, “le aziende devono usarla saggiamente”. Ad esempio, dovrebbero farvi ricorso non in chiave isolata, ma associando il calcolo OEE ad altri indicatori KPI, come abbiamo avuto modo di sottolineare in un altro post. È qui che entra in campo la competenza della società con la quale identificare la versione del calcolo OEE più adeguata alla propria realtà aziendale, prima ancora di scegliere la giusta tecnologia. Una tecnologia che, oltre a supportare il calcolo OEE, deve entrare a far parte di un ecosistema più ampio i cui insight siano integrabili con l’Overall Equipment Effectiveness.