Le agevolazioni fiscali di cui possono beneficiare le PMI intenzionate a innovare sono contenute soprattutto nel Piano Transizione 4.0, in precedenza Piano impresa 4.0. Il 9 settembre scorso il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, in audizione alla Camera sul Recovery Fund, ha dichiarato di voler ulteriormente rafforzare questa misura del Governo, estendendo e aumentando le aliquote del credito di imposta, innalzando i massimali di spesa e ampliando le tipologie di beni materiali e immateriali compresi nel provvedimento. Lo strumento, inoltre, secondo le dichiarazioni di Patuanelli, dovrebbe coprire un orizzonte temporale lungo, triennale o quinquennale, per consentire all’impresa di pianificare in base a una programmazione economica certa. Questa nuova versione del Piano dovrebbe chiamarsi “Transizione X.0”, ma i dettagli si conosceranno con la legge di Bilancio 2021. Nell’attesa, vediamo quali sono al momento le agevolazioni fiscali previste per le PMI che investono in beni strumentali, in beni immateriali, nonché in attività formative attinenti al paradigma 4.0.
Il 31 dicembre 2020 scadono i termini entro cui le imprese possono richiedere le agevolazioni fiscali per investimenti in beni materiali e immateriali riferiti a Industria 4.0, così come indicato negli allegati A e B della legge di Bilancio 2017 che si possono visualizzare cliccando qui. Anche per i beni materiali generici, che cioè non rientrano fra quelli di Industria 4.0, è previsto un credito d’imposta, ma in misura minore, pari al 6%. Per tutte le categorie di investimento i crediti d’imposta possono essere richiesti per l’acquisto, il leasing o l’appalto di beni strumentali nuovi, destinati a strutture produttive che si trovano all’interno del territorio italiano. L’investimento deve essere stato effettuato, anche con il versamento di un acconto pari almeno al 20% dell’importo complessivo, tra il primo gennaio 2020 e non oltre il 31 dicembre 2020. La data, perciò, può slittare al 30 giugno 2021, a patto che l’ordine risulti accettato entro la fine del 2020 con relativo anticipo versato.
Per quanto riguarda le percentuali di agevolazioni fiscali contemplate in base al bene oggetto della spesa, il credito d’imposta è il seguente:
Anche le attività formative inerenti Industria 4.0 (Big Data e Analytics, cloud, cyber security, realtà aumentata, manifattura additiva, Internet of Things ecc.) possono usufruire di agevolazioni fiscali che per le piccole imprese sono pari al 50% della spesa, nel limite massimo annuale di 300 mila euro, e per le medie imprese sono uguali al 40%, nel limite massimo annuale di 250 mila euro.
Ma quali sono i prodotti e gli strumenti coperti dalle agevolazioni fiscali? Per quanto riguarda i beni strumentali, vi rientrano quelli “il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti”. Quindi, un’ampia gamma di macchine utensili e di sistemi di automazione produttiva e logistica. Nella lista dei beni immateriali agevolabili, invece, grande importanza rivestono tecnologie tradizionali come ERP e MES e di ultima generazione come cloud e IoT. I benefici che possono apportare queste soluzioni per le PMI sono enormi dal punto di vista della digitalizzazione dei processi e, di conseguenza, dell’efficienza e del risparmio economico. Benefici che finora soprattutto le grandi imprese hanno potuto sperimentare, vista la loro maggiore capacità di spesa. Adesso, però, le agevolazioni fiscali mettono a disposizione anche delle piccole e medie imprese un insieme di tool innovativi, senza che questo richieda un esborso al di fuori della loro portata. Per questo non vi sono ragioni plausibili per rinunciarvi.
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