Come scegliere un ERP: le 3 domande da farsi

L’efficienza aziendale sta all’origine degli ERP (Enterprise Resource Planning), nati come evoluzione dei sistemi MRP (Material Requirements Planning) che, in una prima fase, servivano a pianificare i fabbisogni di materiali (MRP I), in una fase successiva le risorse di produzione nel loro complesso (MRP II). Oggi il “progenitore” dell’ERP si è trasformato in una delle tante funzioni modulari previste nell’architettura del gestionale e l’Enterprise Resource Planning moderno si è imposto come uno degli strumenti chiave per l’efficienza dei processi aziendali. A confermare questo ruolo strategico, i dati: secondo un’analisi pubblicata nel 2024 da Imarc Group, il mercato dell’ERP sfiorerà i 101 miliardi di dollari nel 2032, segnando un tasso annuo medio di crescita del 7,9%. Praticamente, si prevede che i numeri, nei prossimi 7 anni, raddoppieranno rispetto al valore attuale che si attesta sui 50,4 miliardi di dollari su scala globale.

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L’importanza dell’ERP è data dal fatto che oggi il tema dell’efficienza aziendale non riguarda soltanto l’approvvigionamento dei materiali e il calcolo del rapporto tra costi di produzione e volumi di vendita, ma investe tutti i processi di business rilevanti dell’impresa. Il che significa che per ottenere la massima efficienza aziendale bisogna scegliere un ERP tenendo conto di almeno 3 fattori:

  • identificazione dei processi principali che si intendono efficientare;
  • analisi della dotazione legacy IT presente nell’organizzazione;
  • individuazione del partner giusto con cui affrontare il percorso di adozione dell’ERP.

 

Scegliere un ERP: dove ne hai bisogno?

Gli Enterprise Resource Planning attualmente più diffusi coprono di default alcune aree fondamentali dell’azienda: da quella amministrativa e contabile al magazzino, dagli acquisti (mediante, appunto, appositi moduli MRP) alla produzione, dal personale fino alle vendite e alla distribuzione. Questa base di partenza non deve essere interpretata come una standardizzazione a cui, poi, l’impresa debba adattarsi, quanto piuttosto come la piattaforma da cui prendere le mosse per accogliere le personalizzazioni abbinate al proprio ambito specifico. Chi opera nel retail, per esempio, avrà bisogno di massimizzare l’efficienza aziendale sul fronte logistico o integrando un CRM (Customer Relationship Management) con cui non solo gestire le anagrafiche dei clienti, ma anche condividere i dati di flusso della relazione con le altre funzioni aziendali. Oppure, le imprese di produzione, oltre alla pianificazione delle risorse con l’MRP, avranno l’esigenza di monitorare una serie di indicatori (percentuale di scarti, controllo qualità, manutenzione degli impianti ecc.) che restituiscano un quadro sempre aggiornato dell’efficienza aziendale.

 

Infrastruttura IT e scelta dell'ERP

Retail e imprese di produzione sono solo due esempi, fra i tanti, dei settori in cui l’ERP può contribuire a ottimizzare l’efficienza aziendale anche in virtù delle varie customizzazioni possibili. Una diversità che non è solo settoriale, ma riguarda anche l’infrastruttura informativa preesistente. A seconda della dimensione aziendale e della minore o maggiore maturità digitale, gli scenari possono essere molteplici. Di conseguenza, anche gli itinerari di adozione dell’ERP. Il caso forse più comune è quello che vede i classici sistemi on premise risalenti a qualche anno addietro che tuttora assolvono ad alcuni compiti elementari (fatturazione, prima nota, buste paga ecc.) senza richiedere un ammodernamento. Contemporaneamente, è assai verosimile che lo sviluppo dell’organizzazione, che si può riflettere in una diversificazione dell’offerta o nell’apertura nel corso degli anni di nuove filiali, non sia più supportato da un’architettura IT obsoleta. Specialmente se, per esempio, una delle modalità attraverso cui sta avvenendo tale sviluppo è lo sbocco sui mercati esteri.

 

Come scegliere l'ERP: l'aiuto esterno

Insieme alla digitalizzazione del ciclo produttivo che va sotto il nome di Industry 4.0, l’internazionalizzazione è probabilmente uno dei momenti più delicati nella crescita di un’impresa. La decisione, perciò, di aggiungere dei moduli ad hoc oppure di provocare un vero e proprio “Big Bang” per ricominciare tutto daccapo va presa analizzando quanto il mantenimento del vecchio sistema IT incida sui livelli di efficienza aziendale, rallentando le attività indispensabili all’export. Di certo, la valutazione va fatta coinvolgendo un soggetto esterno, come un system integrator, che possieda competenze multidisciplinari sia tecnologiche sia organizzative. Non basta, infatti, scegliere l’ERP che risponda meglio alle proprie caratteristiche e alle proprie dinamiche di crescita, esportazione compresa, se questa scelta non è affiancata dall’individuazione di un partner affidabile. Il successo, nell’implementazione di un Enterprise Resource Planning, è frutto anche di un percorso di change management che investa il capitale umano, il vero protagonista di un’efficienza aziendale che si fonda sulle nuove tecnologie, ma che è guidata dall’uomo.

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