Cosa deve fare il software MES ideale nel 2023

Se i software MES hanno ormai una lunga storia alle spalle, quale sarà il loro futuro? Non serve la sfera di cristallo per prevedere che questi strumenti rimarranno importanti come cinghia di trasmissione tra le linee di produzione e i centri decisionali.

In questo ruolo, i software MES offrono già un importante contributo all’efficienza complessiva dell’azienda: secondo alcuni calcoli, generano un incremento fino al 30% della produttività, una riduzione dei costi del 3% e revenue aggiuntive pari al 3%. Per mantenere questo ruolo, in un contesto economico di costante evoluzione come quello attuale, dovranno però offrire funzionalità in linea con le nuove esigenze del ciclo produttivo.

Compito dei MES degli anni ’20, per dirla così, sarà dunque assolvere a compiti diversi, o magari adeguarsi a standard di efficienza più elevati. Cosa deve fare, allora, un software MES per restare elemento di efficienza aziendale nel 2023 e anche nei prossimi anni?

 

I punti qualificanti

Tra i punti qualificanti dei software MES del prossimo futuro c’è sicuramente la capacità di dialogare con un nuovo tipo di hardware. Macchine di nuova generazione, o nuove modalità di interazione rese possibili dall’applicazione di tecnologie più sofisticate al manufacturing.

L’introduzione di sistemi di cobot, l’interconnessione dei macchinari e altre innovazioni alla base del concetto di smart factory (di cui si parlava in un precedente post) possono, secondo alcuni studi, far crescere il tasso annuo di efficienza produttiva a un ritmo di oltre il 2% entro il 2030. Un deciso miglioramento se si considera che lo stesso valore è cresciuto (almeno negli USA) di “appena” lo 0,7% tra il 2007 e il 2018.

Per funzionare davvero, però, questi strumenti hardware devono essere compiutamente armonizzati nell’infrastruttura aziendale. Ed è a questo livello che un software MES può svolgere un ruolo chiave: raccogliendo gli input che arrivano dai macchinari di nuova generazione, può organizzare il lavoro e schedulare la produzione in funzione delle effettive capacità e disponibilità.

Altro punto qualificante di un software MES adeguato sarà la sua capacità di automazione. Applicativi più evoluti hanno infatti il potenziale per velocizzare molte procedure che prima richiedevano tempo e risorse. Operazioni per esempio legate al controllo qualità, alla pianificazione dei rifornimenti sulla linea o della rotazione degli addetti. Sono processi non semplici da eseguire senza un concreto supporto software e che, soprattutto, sono spesso caratterizzati da elevati margini di errore. Un software MES ben congegnato, invece, può assolvere questi compiti labor-intensive con più efficienza e in minor tempo.

Un’altra caratteristica essenziale per un software MES pronto per il futuro è la capacità di rilevare, elaborare e trasmettere i dati del plant floor. Generando report e valutando l’efficienza delle linee in tempo reale, potrà così individuare con precisione punti di forza e punti deboli dei cicli di lavorazione. Così, riuscirà a rilevare insights preziosi e a favorirne la condivisione con chi si occupa della pianificazione strategica della produzione.

 

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La coesistenza di vecchio e nuovo

Se queste sono le premesse, la competizione nei prossimi anni si giocherà anche sulla dotazione infrastrutturale e sulla corretta interazione tra livello hardware e software delle aziende del manufacturing. Di queste ultime, molte avranno così l’esigenza di investire oltre che sui macchinari anche sugli applicativi di gestione. E questo le porrà di fronte a scelte non semplici.

Un aggiornamento o una sostituzione di software obsoleti con altri di nuova generazione implica infatti, oltre a un investimento di tempo e risorse, anche un intervento potenzialmente impattante sulla normale operatività. Ecco perché, in primo luogo, occorre capire qual è la scelta giusta nelle condizioni date: non sempre, infatti, c’è bisogno di una sostituzione completa, mentre in altri casi il cambio del MES non basta da solo a generare valore aggiunto.

Un partner di progetto affidabile può, in questo senso, analizzare la situazione e verificare qual è la giusta strategia di implementazione da adottare. Inoltre, saprà organizzare l’intervento in modo da preservare la business continuity e permettere al tempo stesso la piena assimilazione dei nuovi componenti software.

È vero infatti, come già rimarcato, che un software MES efficiente deve poter comunicare a più livelli dell’ecosistema aziendale. Al tempo stesso, deve offrire funzionalità adeguate alle esigenze della struttura in cui si inserisce. La parametrizzazione del software e la definizione delle giuste integrazioni di sistema è per questo un passaggio cruciale da eseguire con attenzione.

Per questo e altri motivi, allora, è bene selezionare, prima del software MES, il system integrator in grado di “metterlo a terra” e così farne un elemento centrale per la gestione produzione e l’efficienza aziendale complessiva.

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